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STATI UNITIUna misteriosa particella radioattiva nell'atmosfera dell'Alaska

20.02.18 - 14:06
Contiene una forma di uranio arricchito dall'origine sconosciuta e la sua sorgente non sembrerebbe essere naturale
Una misteriosa particella radioattiva nell'atmosfera dell'Alaska
Contiene una forma di uranio arricchito dall'origine sconosciuta e la sua sorgente non sembrerebbe essere naturale

ANCHORAGE - Una misteriosa particella radioattiva è stata scoperta per caso nell'atmosfera dell'Alaska, in corrispondenza delle isole Aleutine, durante una campagna di ricerca dell'agenzia di ricerca sull'atmosfera e gli oceani degli Stati Uniti (Nooa).

La particella, descritta sul Journal of Environmental Radioactivity, contiene una forma di uranio arricchito dall'origine sconosciuta e la sua sorgente non sembrerebbe essere naturale.

Secondo una prima ipotesi potrebbe essere stata prodotta in seguito a un incidente nucleare, probabilmente avvenuto in Asia, forse nella Corea del Nord, ma al momento non c'è alcuna conferma.

La particella, descritta soltanto adesso in un articolo scientifico, è stata scoperta nell'agosto 2016, durante un normale campionamento dell'inquinamento aereo sull'oceano Pacifico, dalle isole Hawaii all'Alaska.

Rilevata a circa 7 chilometri di quota, la particella non preoccupa per la sua radioattività, considerando le dimensioni molto ridotte, ma per l'origine degli elementi radioattivi che contiene: l'uranio 238, che esiste in natura, e l'uranio 235, che invece naturale non è affatto.

«In venti anni nei quali abbiamo raccolto milioni di particelle nell'atmosfera - hanno scritto i ricercatori nell'articolo - abbiamo incontrato solo raramente una particella con un contenuto simile di uranio 238 e mai una particella con uranio arricchito 235».

L'uranio 235 è infatti la forma di uranio in grado di sostenere una reazione di fissione nucleare, ma secondo i ricercatori è troppo piccola per essere sfuggita alla produzione industriale di combustibile nucleare. La pubblicazione dell'articolo è, secondo i ricercatori, una sorta di messaggio in bottiglia lanciato alla comunità scientifica, nella speranza che «qualcuno sappia dirci di più sulla fonte della particella».

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