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STATI UNITIPianificano un attacco contro i musulmani: chiedono elettori di Trump fra i giurati

13.12.17 - 15:01
I legali dei tre presunti aspiranti attentatori sperano così che il loro progetto criminale rientri nella libertà di parola
Pianificano un attacco contro i musulmani: chiedono elettori di Trump fra i giurati
I legali dei tre presunti aspiranti attentatori sperano così che il loro progetto criminale rientri nella libertà di parola

KANSAS CITY - Tre americani accusati di pianificare un attacco a una moschea di Garden City, in Kansas, stanno chiedendo che il tribunale includa nella giuria anche persone provenienti dalle contee rurali del Kansas che hanno votato in larga maggioranza per Donald Trump.

Nella richiesta presentata dai legali degli imputati e diffusa dal Washington Post, si legge che esiste «una differenza politica fra i due partiti» - quello Repubblicano e quello Democratico - anche riguardo «ai diritti individuali dei cittadini». Inoltre, trattandosi di un «caso straordinariamente politico» e «di reazione alle elezioni presidenziali del 2016», si sottolinea l’importanza di non discriminare eventuali sostenitori di Trump.

La loro presenza è tanto più essenziale, concludono gli avvocati, perché la giuria dovrà stabilire se le azioni compiute dai tre imputati rientrino nella libertà di «parola, riunione e petizione e/o nel diritto di portare armi».

Curtis Allen, Gavin Wright e Patrick Eugene Stein sono accusati di aver pianificato un attacco a una moschea e a un edificio che ospitava immigrati musulmani somali a Garden City. L'assalto avrebbe dovuto svolgersi dopo le elezioni dell’8 novembre 2016. Si erano battezzati “I Crociati” e programmavano un massacro usando delle auto con cui provocare delle esplosioni intorno alla moschea all’ora della preghiera. Si auguravano che il «bagno di sangue» provocasse una guerra di religione.

I legali dei tre evidenziano in particolare i risultati delle presidenziali del 2016 nelle contee di Wichita-Hutchinson e Dodge City. Nella prima, Trump ha ottenuto il 61% delle preferenze contro il 34% di Clinton, sottolineano. Nella seconda il 76% contro il 21%. «Una selezione dei giurati che escluda sistematicamente giurati dalla divisione di Dodge City risulta nell'esclusione di una porzione sproporzionata di residenti con determinate convinzioni politiche conservatrici», scrivono.

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