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STATI UNITIVideo del ragazzino bullizzato: si addensano ombre sulla madre

12.12.17 - 14:57
La donna, che ha denunciato le angherie subite dal figlio, potrebbe avere simpatie suprematiste
Video del ragazzino bullizzato: si addensano ombre sulla madre
La donna, che ha denunciato le angherie subite dal figlio, potrebbe avere simpatie suprematiste

MAYNARDVILLE - Sta assumendo contorni inattesi la storia di un ragazzino americano bullizzato a scuola e filmato in lacrime dalla madre in un video diventato virale nel weekend. I gesti di solidarietà dalle star di Hollywood e dello sport sono infatti adombrati, in queste ore, dalle immagini della madre che posa su Facebook con la bandiera confederata e dalle sbavature nella raccolta fondi lanciata per il ragazzino.

Nei giorni scorsi Kimberly Jones ha condiviso un video da lei girato in cui il figlio Keaton piange e racconta che cosa voglia dire essere vessato dai compagni a scuola. «Solo per sapere: perché fanno i bulli? Che senso ha?», si chiede disperato l’allievo della scuola media Horace Maynard di Maynardville, nel Tennessee, denunciando scherzi crudeli. «Se vi prendono in giro non lasciatevi abbattere. Io un giorno starò meglio», aggiunge.

Il video ha generato un’ondata di solidarietà e riacceso il dibattito sul bullismo negli Stati Uniti. Fra le personalità che, sui social, hanno espresso la loro vicinanza al piccolo Keaton ci sono l’attore che ha impersonato Capitan America, Chris Evans, Katy Perry, Monica Lewinsky, il figlio maggiore di Trump, Donald Jr., e il quarterback della squadra di football dello Stato, Jarrett Guarantano.

La solidarietà che ha invaso la rete, tuttavia, è adombrata in queste ore da alcune foto e da un post della madre di Keaton scovati sul suo profilo Facebook.

Nelle immagini si vede in particolare la donna posare sorridente accanto a una bandiera confederata, per molti un controverso simbolo suprematista bianco e schiavista. In una foto, lo stesso Keaton tiene in mano una bandiera degli Stati Uniti mentre un bambino accanto a lui regge quella confederata.

Il post su Facebook della donna, invece, sembrerebbe riferirsi in maniera implicita allo schiavismo. Postato due settimane dopo la marcia neonazista e i disordini di Charlottesville, Jones scriveva: «Se non sanguinate, se non avete le ossa che spuntano da sotto la pelle e potete respirare, SMETTETE di piangere! Per l’amor di Dio, c’è gente che non ha mai voltato pagina», scriveva come riporta Tmz.

Contattata da Usa Today, Kimberly Jones non si è resa disponibile per commentare le immagini e il post. Lunedì ha inoltre fatto diventare privato il suo profilo Facebook per evitare lo scrutinio del pubblico.

Qualche ombra grava anche sulla raccolta fondi “Stand Up for Keaton” (“Sostieni Keaton”) lanciata sul sito di crowdfunding GoFundMe. Essa è stata infatti sospesa dal suo promotore dopo aver raccolto 58’249 dollari (circa 58mila franchi). La persona che l’ha lanciata è stata invitata dalla piattaforma a mettersi in contatto con la madre di Keaton: l’uomo non la conosce e deve dimostrare che sarà lei la beneficiaria.

Un altro crowdfunding che chiedeva soldi per i regali di Natale del ragazzino a nome della madre è stato invece chiuso perché GoFundMe sospetta che dietro l’operazione non ci sia Kimberly Jones. Come riporta Tmz, tuttavia, la donna non ha risposto nemmeno alle richieste di chiarimenti della piattaforma.

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