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MONDOCoronavirus, gli ultimi aggiornamenti dal mondo

30.03.20 - 17:10
Putin ha ammonito gli amministratori locali: saranno «personalmente responsabili» della preparazione degli ospedali.
keystone-sda.ch / STF (SERGEI CHIRIKOV)
Sono molti i giovani tra i nuovi contagiati in Russia.
Sono molti i giovani tra i nuovi contagiati in Russia.
Fonte Ats Ans
Coronavirus, gli ultimi aggiornamenti dal mondo
Putin ha ammonito gli amministratori locali: saranno «personalmente responsabili» della preparazione degli ospedali.
In Francia sono stati superati i 3'000 morti. Coprifuoco notturno in Montenegro. Erdogan dona 7 mesi di stipendio

MOSCA - I giovani a Mosca costituiscono la maggior parte dei nuovi pazienti di Covid-19. Lo ha detto il centro di crisi del coronavirus locale.

La Russia oggi ha confermato 302 nuove infezioni, portando il numero ufficiale del paese a 1836 casi, con nove morti. A Mosca si sono registrati 212 dei nuovi casi e 1226 delle infezioni in totale. Dei 212 nuovi casi di Mosca, 102 pazienti (48%) sono residenti tra i 18 e i 40 anni, ha detto il centro di crisi della capitale russa. Altri 17 pazienti (8%) sono bambini, il che significa che il 56% dei nuovi casi di coronavirus di Mosca ha meno di 40 anni.

Dei restanti 93 nuovi pazienti affetti da coronavirus, 58 hanno un'età compresa tra i 40 e i 65 anni e 35 hanno più di 65 anni. In una dichiarazione separata il centro ha detto che il 45% dei pazienti di Mosca in gravi condizioni sono di età inferiore ai 60 anni: quasi il 40% dei pazienti di età inferiore ai 40 anni hanno bisogno dei ventilatori.

Parlando in videoconferenza con i rappresentanti plenipotenziari del Cremlino nelle regioni, il presidente Vladimir Putin ha dichiarato: «Alla generazione più anziana bisogna parlare chiaro: se volete mantenere salute e vita dovete stare a casa. Noi pensiamo a voi, voi pensate a voi stessi». Le agenzie russe aggiungono che Putin ha messo in chiaro che i rappresentanti saranno ritenuti «personalmente responsabili» della preparazione degli ospedali nella lotta contro l'epidemia.

FRANCIA - Dopo aver colpito in particolar modo l'Ile-de-France e soprattutto il Grand Est, l'onda del coronavirus si propaga a tutta la Francia e sono soprattutto gli ospedali del sud che aspettano un afflusso straordinario di pazienti. «Bisognerebbe essere incoscienti per non essere ansiosi» dice a Le Monde il primario del reparto rianimazione dell'ospedale Nord di Marsiglia, Laurent Papazian. Il suo collega Dominique Rossi, che presiede la commissione medica ospedaliera della città, spiega che «secondo le proiezioni, ci attendiamo il picco entro martedì 31 marzo o mercoledì 1 aprile».

Contemporaneamente, dopo settimane molto difficili, la regione di Parigi e il Grand-Est, in particolare Mulhouse, le prime travolte dall'epidemia, cominciano a respirare: «Per la prima volta - ha spiegato leggendo le ultime curve di tendenza l'epidemiologo ed ex direttore generale della Sanità, William Dab - il numero di persone ricoverate negli ospedali dell'Ile-de-France è calato in modo significativo». Osservazioni simili da Jean Rottner, presidente della Regione Grand Est: «Da tre giorni notiamo una specie di calma nei pronto soccorso di Mulhouse. Ma siamo prudenti».

Nel frattempo il bilancio dei morti ha sfondato il muro dei 3.000 i morti per il coronavirus in Francia, secondo quanto reso noto dalla Sanità: nelle ultime 24 ore, 418 nuovi decessi hanno portato il totale a 3.024. Sale anche il numero di pazienti in rianimazione, con 424 nuovi malati per un totale di 5.056. I ricoverati sono in tutto 20.946, con un incremento da ieri di 1.592. I rientri a casa di pazienti guariti sono aumentati di 792 unità e sono ora in totale 7.923.

MONTENEGRO - Le autorità del Montenegro, per contenere la diffusione del contagio da coronavirus, hanno annunciato in serata l'imposizione del coprifuoco notturno dalle 19 alle 5 dal lunedì al venerdì, mentre nel fine settimana il divieto di lasciare la propria abitazione sarà in vigore dalle 13 del sabato alle 5 del lunedì. Ne hanno dato notizia i media locali, ripresi dalla stampa serba.

Gli ultimi dati diffusi oggi parlano di 91 contagi da Covid-19 in Montenegro e due decessi. Il piccolo Paese balcanico, che per alcune settimane era stato l'unico Paese della regione immune dal coronavirus, ha chiesto oggi aiuto alla Nato per la fornitura di respiratori e altro materiale medico-sanitario: mascherine protettive, guanti in lattice, occhiali con visiera.

TURCHIA - Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan donerà sette mensilità del suo stipendio per le esigenze pubbliche legate alla lotta al coronavirus. Lo ha annunciato lo stesso capo dello Stato di Ankara, lanciando una campagna di solidarietà a livello nazionale cui parteciperanno anche diversi ministri e parlamentari.

«Prendiamo le nostre precauzioni passo dopo passo», ha aggiunto Erdogan parlando delle misure di prevenzione contro il Covid-19 al termine della prima riunione di governo effettuata in videoconferenza e assicurando che la Turchia non avrà problemi quanto a scorte di beni alimentari e di prima necessità.

BRASILE - L'implementazione delle due regole di base per rallentare la diffusione del coronavirus - lavarsi le mani e mantenere il massimo isolamento sociale - risulta difficile o impossibile per ampie fasce della popolazione brasiliana, composte dai gruppi più deboli dal punto di vista economico e più vulnerabili da quello sanitario. Secondo un rilevamento effettuato da G1, il sito news del gruppo Globo, circa 31,1 milioni di brasiliani, cioè il 16% della popolazione, non hanno accesso alle reti regolari di erogazione dell'acqua potabile, e 11,6 milioni (5,6% del totale) vivono in immobili con più di 3 abitanti per ogni stanza da letto, un tasso di sovraffollamento che rende impossibile qualsiasi isolamento.

Questi dati, tratti da statistiche ufficiali pubblicate durante gli ultimi due anni, tracciano un impressionante ritratto delle condizioni di vita che affrontano quotidianamente i 13,5 milioni di brasiliani in situazione di estrema povertà - cioè che contano con un massimo di 145 reais (28 dollari) al mese - rese ancora più drammatiche dall'arrivo della pandemia. Le statistiche, inoltre, non sono precise, giacché in molte favelas e quartieri popolari delle grandi città, pur esistendo strutture di erogazione dell'acqua, succede regolarmente che dai rubinetti non esca niente durante vari giorni di seguito.

«È disperante, perché non posso lasciare mia figlia da sola per andare a cercare acqua, allora devo usare l'acqua con la quale lei ha fatto il bagno per lavarmi io o scaricare il water», ha raccontato una badante della periferia di Recife, madre di una bambina di tre anni che soffre di un tumore cerebrale. A casa sua l'acqua non arriva da 13 giorni.

Mentre la popolazione è in difficoltà, l'opposizione attacca il presidente Bolsonaro e ne chiede le dimissioni immediate. Alcuni dei principali rivali di Bolsonaro, fra cui gli ex candidati alla presidenza Fernando Haddad, Ciro Gomes e Guilherme Boulos, hanno pubblicato un appello comune nel quale chiedono le dimissioni immediate data la sua «irresponsabilità». «Bolsonaro non è in condizioni di continuare a governare il Brasile e affrontare questa crisi, che compromette la salute pubblica e l'economia: commette reati, falsifica le informazioni, mente e incentiva il caos, approfittando della disperazione delle popolazioni più vulnerabili», si legge nel testo della dichiarazione, diffusa dai media locali.

Nelle circostanze attuali, prosegue il documento, «abbiamo bisogno di unione e di comprensione per affrontare questa pandemia, e non di un presidente che si oppone agli orientamenti delle autorità sanitarie e condiziona la vita di tutti ai suoi interessi politici autoritari». Il testo prosegue così: «Basta! Bolsonaro è ormai più che un problema politico, è diventato un problema sanitario». Le sue dimissioni, si dichiara, sarebbero «il gesto meno oneroso per permettere una uscita democratica al Paese».

Oltre agli ex candidati alla presidenza - Haddad per il Partito dei Lavoratori (Pt), Gomes per il Partito Democratico Laburista (Pdt) e Boulos per il Partito Socialismo e Libertà (Psol)- l'appello è firmato anche da Manuela D'Avila, del Partito Comunista del Brasile (PCdoB), candidata alla vicepresidenza insieme a Haddad, il governatore dello Stato di Maranhao, Flavio Dino (PCdoB), altri ex governatori e i presidenti di Pt, Pdt, Psol e PCdoB.

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